Il territorio che ricomprende i quartieri di Bovisa, Q.re Fulvio Testi, Dergano, Affori, Bruzzano e Parco Nord rappresenta un’ampia porzione periferica a nord della città, oltre la circonvallazione esterna di viale Jenner.
Si tratta di un grande contesto urbano con oltre 112mila abitanti, caratterizzato al proprio interno dal rischio di polarizzazione fra aree soggette a forti e rapide trasformazioni e aree più problematiche e statiche. In questo senso, si tratta di un territorio che ben rappresenta la “città a due velocità”.
Complessivamente, l’area è altresì connotata da un incremento demografico superiore alla media cittadina, sebbene i quartieri di Niguarda e Affori si collochino, se considerati da soli, sotto la media della città. È invece Dergano ad avere registrato una crescita della popolazione residente molto significativa.
I dati che raffigurano il territorio dal punto di vista delle carriere scolastiche evidenziano come la quota di giovani fra 15 e 24 anni senza diploma superiore sia sopra la media (con una concentrazione di NEET fra le più alte a Milano), mentre l’incidenza di laureati fra i 30 e i 34 anni sia inferiore alla media cittadina: istruzione e formazione sono dunque due ambiti strategici di intervento.
Dagli anni Duemila, la popolazione straniera residente è aumentata a un ritmo quasi doppio rispetto alla media di Milano, soprattutto in Bovisa e Dergano. Sebbene separati dal tracciato ferroviario, questi ultimi sono quartieri distinti per vocazione (artigiano Dergano, operaio Bovisa), ma speculari nella conformazione urbana, omogenei per tipo di abitanti e simili per le dinamiche del mercato immobiliare. Dal 1989, con l’insediamento di una sede del Politecnico di Milano, la zona di Bovisa-Dergano ha visto la nascita di numerose forme spontanee di riutilizzo degli spazi che cominciano a connotarla come luogo vocato alla formazione e alla creatività.
Affori e Niguarda sono quartieri “storici” dal forte carattere identitario. Affori è stato nel tempo poco interessato da rilevanti trasformazioni urbane o da forti scosse nella composizione socio‐demografica. Come Niguarda, ha vissuto un’evoluzione relativamente “senza fratture”, ma che per questo risente di un progressivo processo di invecchiamento della popolazione residente. Niguarda possiede una solida vocazione in tema di cooperazione abitativa, attività ricreative, associazionismo e volontariato. Anche per una presenza di immigrati più contenuta che altrove, nonché a causa della scarsa attrattività del territorio per le nuove famiglie, i residenti over 65 di questo quartiere sono più del doppio degli under 15. Da non sottovalutare, da un lato, la grande quantità di city users che insiste giornalmente su questo territorio e che gravita intorno all’Ospedale Maggiore di Niguarda, dall’altro le potenzialità che la vicinanza al quartiere universitario Bicocca può offrire al territorio in termini di rilancio e di occasione di rigenerazione locale.
Bruzzano appartiene a quella città spesso definita “difficile”, dove si concentrano situazioni di degrado e marginalità, un’elevata presenza di edilizia residenziale pubblica e, spesso, una forte componente migratoria. L’area vasta del Parco Nord, sulla quale si affaccia, rappresenta una importante risorsa del quartiere e di tutto questo ambito urbano “di frangia”.