Nel cuore di NoLo, un quartiere dove negli ultimi anni in tanti hanno portato il proprio contributo creativo per renderlo “la Brooklyn di Milano”, c’è un bistrot, che in realtà è molto più di un bistrot. Stiamo parlando di Hug Milano che per tanti è diventato un luogo in cui sentirsi a casa. Nato da un progetto di rigenerazione urbana e dalla volontà di creare un punto di riferimento per la community del territorio, Hug Milano è oggi un ibrido contemporaneo, nato dalle passioni dei suoi fondatori e che punta a radicarsi nel tessuto sociale della zona.
Lo spazio che ospita il locale era una ex fabbrica di cioccolato abbandonata, che è stata rigenerata e riscoperta nel suo valore da Sara Atelier, una delle fondatrici. Alberica ne cura l’aspetto e la parte di comunicazione, mentre il bistrot è coordinato da Stefano. Lo stile del luogo, così come la mentalità, ricorda un po’ quella dei paesi Nordici, con il legno che predomina la scena e ambienti di lavoro condivisi alternati a spazi dedicati al relax.
Da Hug si mangia (e come si mangia!) dalle 8-21, si può lavorare negli spazi di co-working e si può pure dormire: è disponibile infatti anche un ostello attrezzato fino ad un totale di 12 posti. Ma non finisce qua: Hug Milano è anche una ciclofficina che organizza escursioni alla scoperta della città e delle sue periferie; è anche uno spazio aperto a mostre ed eventi, ed è anche un luogo in cui poter chiedere aiuto; uno sportello del Comune di Milano infatti è presente ad orari fissi per dare informazioni ai cittadini supportandoli nelle pratiche per i servizi sociali.
Hug è un luogo in cui ognuno può trovare la sua dimensione, per lavorare, mangiare e stare insieme; il posto è adatto a tutte le età; ogni venerdì una tata condivisa fa divertire i tanti bambini mentre i genitori possono rilassarsi a cena, offrendo a tutti un posto piacevole in cui stare. Hug è un luogo ibrido contemporaneo che nasce dalla volontà di creare un posto per tutti e che abbraccia, nome omen, i suoi clienti offrendo tanti servizi e incoraggiando la condivisione e l’aggregazione.