È un pomeriggio di giugno inoltrato, in Lorenteggio. L’anno scolastico si è concluso da un paio di settimane e i bambini, che in questa periferia non hanno molte occasioni di riempire le vacanze estive col sapore di mare, mettono in crisi i loro genitori di fronte agli obblighi lavorativi e al tran tran quotidiano: un salto nel vuoto lungo un’estate, senza paracadute. Nel cortile dell’Oratorio San Leonardo Murialdo, che dà il nome alla via sulla quale affaccia, una moltitudine di voci nelle diverse lingue del mondo si solleva festosa al cielo. «Lavoriamo affinché il Centro Estivo Murialdo, che accoglie più di duecento bambini del quartiere sia italiani che stranieri, sia un luogo accessibile a tutti indipendentemente dalle disponibilità economiche e dalla religione». Ad accoglierci sono padre Vincenzo, Emanuele e Lara, i quali coordinano l’Opera del Murialdo nel più ampio Progetto Pastorale Educativo 2018-2021.
«Tra giugno e settembre organizziamo alcune settimane insieme, per i bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni, con momenti di gioco divisi per fasce d’età, da soli o in squadre, ma anche attività laboratoriali di cucina, musica, sport, fotografia. I bambini vengono qui volentieri perché si divertono, imparano a stare insieme e a confrontarsi fra loro, riuscendo ad “integrare” età diverse, culture diverse, religioni diverse. Infatti, ciò che principalmente ci interessa è proprio far sì che il gioco, lo sport e tutte le attività che proponiamo siano strumenti educativo-formativi, ovvero abbiano lo scopo di accompagnare ciascuno nella propria crescita personale e sociale nel mondo. Ciò che ci rende diversi gli uni dagli altri può essere una ricchezza e un dono reciproco e non uno “spauracchio” dal quale allontanarsi prendendo le distanze».
«Non facciamo mica tutto da soli!», si schernisce padre Vincenzo, che è qui da un paio d’anni dopo un’esperienza in una periferia napoletana e in un grande oratorio di Roma. Il centro estivo, così come le altre attività organizzate al Murialdo, hanno come parola chiave la Comunità. «I giovani adolescenti sono chiamati a fare da animatori a quelli più piccoli, i genitori contribuiscono mettendo a disposizione tempo e capacità. Possiamo contare su un centinaio di volontari – e stiamo cercando di rendere più forte il legame con le altre associazioni del quartiere – per organizzare tutte le azioni in essere».
E le “azioni in essere”, cioè le cose che l’Oratorio Murialdo fa concretamente durante tutto l’anno, sono tante e si articolano secondo il principio dei “centri di interesse”, cioè di quel che ti piace fare e ti appassiona: dalla Ludoteca del sabato al Doposcuola sia per le elementari che per le medie (in collaborazione con il CAG Paspartù di Azione Solidale), dal Centro di aggregazione per adolescenti allo Spazio gioco quotidiano, dalla Sala musica (alla sua nona edizione, co-gestita con l’Associazione della vicina Scuola Media statale Rinascita), ai corsi di Percussioni e Rugby (in partnership con Mediafriends), dai progetti di alternanza Scuola-Lavoro (in convenzione con le scuole Grossman e Marconi) al consultorio per ottimizzare l’economia familiare fino al successo più recente: la scuola calcio ASD Sporting Murialdo, che in poche ore dall’apertura delle iscrizioni ha completato tutti i posti disponibili.
Qualche punto debole? «Le richieste di partecipare alle attività che proponiamo superano le forze che siamo capaci di mettere in campo», sospira Emanuele, che in gioventù abitò in un alloggio popolare di quel Lorenteggio 181 che oggi occupa le pagine dei giornali per le condizioni di degrado in cui versa. Ecco perché si fa sempre più forte la convinzione che solo un lavoro di rete può permettere di avvicinarci ai diversi bisogni, desideri e propositi che ci giungono da questo quartiere. «Molti genitori, anche di origine e cultura straniera e/o di altra fede religiosa» incalza Lara «si fidano di noi, ci affidano i loro figli e condividono con noi gioie e fatiche della vita quotidiana e anche il desiderio di provare a vivere insieme nonostante, o meglio, grazie anche alle diversità. Per questo, fra le nostre “intenzioni e azioni” vi è quella di provare a coinvolgere le mamme, che incrociamo in cortile ogni giorno, proponendo loro incontri e laboratori in diversi momenti della giornata, per darci uno spazio di conoscenza e scambio reciproco. Questo è uno degli aspetti su cui dobbiamo ancora certamente crescere ma su cui abbiamo diversi progetti “che bollono in pentola».
Come vorreste essere fra 5 anni? «Tra 5 non lo sappiamo ancora, ma abbiamo lavorato un po’ sui prossimi 3». Nel libretto stampato nel quale la Parrocchia traccia le linee guida dal 2018 al 2021 – 77 pagine fitte fitte che intrecciano pratica e pensiero – c’è un capitolo che tratteggia il futuro dell’oratorio con un progetto ambizioso che riqualifica anche lo spazio fisico dell’ampio cortile con nuove strutture sportive, per realizzare le quali sono state attivate collaborazioni istituzionali importanti. È solo l’inizio.