Come fare comunità in uno dei quartieri con più anziani di Milano? Al Gallaratese hanno pensato di realizzare la Strampalestra, un percorso ludico-sportivo per allenare le relazioni più che per scolpire gli addominali. È palestra perché l’esercizio all’aria aperta non è un aspetto trascurabile, ma è anche un po’ “strampa” perché è il quartiere che si fa “attrezzo”. Nel giardino vicino alla Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco ci sono, ad esempio, le “panche delle riflessioni” mentre di fronte alla sede di S.P.Lu.F – Spazio Pedagogico Ludico Formativo c’è l’”arrampicampo”, un muro attrezzato per l’arrampicata… orizzontale. Tutti stratagemmi per invogliare le persone a conoscere meglio questa zona di Milano e le associazioni attive sul territorio.
Il percorso di quattro chilometri, concepito con il contributo degli abitanti, attraversa il Gallaratese e collega il parco di Cascina Merlata al Parco di Trenno. Come spiega Manuela Boggio di S.P.Lu.F, una delle realtà promotrici del progetto, «in questo quartiere ci sono dei muri più o meno visibili». C’è quello immateriale dell’età anagrafica e quello più reale di via Gallarate, che separa la zona delle case popolari dal nuovo complesso edilizio di Cascina Merlata. In entrambi i casi si tratta di “pubblici” diversi, che fanno fatica a parlarsi e ad entrare in comunicazione.
Il Gallaratese è un quartiere con un’alta densità di anziani, ma tra il 2010 e il 2017 ha cominciato a ripopolarsi di giovani grazie alla costruzione di nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica e all’arrivo di Cascina Merlata. Dopo una serie di esplorazioni, le associazioni hanno letto tra gli abitanti il bisogno di stare di più all’aria aperta e di conoscere meglio i propri “vicini di casa”. «Qui le persone – spiega ancora Manuela – quando si devono incontrare, si danno appuntamento al centro commerciale di Bonola oppure al centro socio-ricreativo “La porta del cuore” per giocare a carte». Quello che si è cercato di fare con questa palestra un po’ “strampalata” è stato dunque di attivare i nuovi arrivati attraverso i vecchi abitanti, creando delle connessioni tra le varie soglie del Gallaratese e la rivitalizzazione dei luoghi abbandonati, trasformandoli in punti di incontro.
La Strampalestra è nata, infatti, proprio come azione del progetto “Sulla Soglia 2.0” e tra i suoi fini c’era proprio quello di creare dei ponti tra le isole che compongono il variegato mondo di questa periferia milanese. La realizzazione è stata curata da Hypereden, un collettivo di progettisti particolarmente sensibili al tema dello spazio pubblico. L’incontro tra Mitades, S.P.Lu.F, Shareradio, le altre realtà della rete di associazioni “Quartiere Aperto” e Hypereden è avvenuto in seno alla rete di Non Riservato.
Oggi il percorso è segnato come in un itinerario escursionistico, il visitatore è guidato nelle due direzioni da riferimenti visivi che lo aiutano ad orientarsi. Insieme alla marcatura segnavia sono riportate le informazioni riguardo alla distanza degli elementi di rilievo lungo il tracciato come parchi, associazioni, luoghi per lo sport. Lungo il sentiero si trovano delle attrezzature da percorrere, scalare, sfidare per mantenerti in equilibrio, saltare. Ma nella maggior parte dei casi sono elementi del normale arredo urbano trasformati in attrezzi, come i le piastrelle dei marciapiedi, i cordoli e anche un vecchio cartellone pubblicitario. Il tragitto per il momento porta fino allo Spazio Gorlini (Parco di Trenno) «ma un giorno porterà ovunque», promette Manuela.