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SAREBBE BELLO SE IN OGNI QUARTIERE CI FOSSE UNA LADIES RADIO

«Noi cerchiamo di trasmettere un messaggio di uguaglianza. Ci occupiamo di diritti e di razzismo. Andiamo in giro a intervistare la gente, la radio è il nostro megafono». A parlare sono Diana, Cristina, Safwa, Joyce, Hilana e Atef. Hanno tra i 14 e i 18 anni, origini egiziane. Vivono tutte in Giambellino-Lorenteggio. Sono le Ladies Radio e da tre anni partecipano a un progetto di redazione territoriale, grazie al supporto di Shareradio, una web radio milanese.

 

IL GIAMBELLINO È IL LORO RAGGIO D’AZIONE

La sede della redazione delle Ladies Radio è all’I.R.D.A., un centro educativo e di aggregazione per i giovani del quartiere. Il Giambellino è il loro raggio d’azione, «i luoghi specifici dipendono dai podcast, ad esempio, se cerchiamo donne di seconda generazione giriamo qui in zona perché è facile tirare in mezzo le persone, soprattutto in piazza Tirana, nei parchi, come quello vicino a via Zuara». Ma non esplorano solo lo spazio pubblico. «Noi entriamo dappertutto quando dobbiamo intervistare, poi quando abbiamo un progetto, prendiamo un luogo e… non so come dire, lo dimostriamo».

 

DA SHARERADIO ALLA REDAZIONE DI QUARTIERE

Il progetto di redazione territoriale è iniziato quasi tre anni fa, con l’arrivo di Anais, operatrice di Shareradio, che oggi è supportata da Leslie, educatrice del centro. L’obiettivo è di portare sui canali FM una narrazione diversa delle periferie rispetto a quella che si diffonde sui canali mainstream, la visione dei ragazzi che raccontano il loro quartiere.

«Quando sono arrivata mi sono trovata un gruppo di ragazze di seconda generazione, tutte egiziane, e ora si è aggiunto un ragazzo, ma le Ladies rimangono Ladies. Loro avevano voglia di parlare del fatto di essere donne di seconda generazione e abbiamo deciso di trattare questa tematica».

Il primo anno di lavoro ha dato esito a un audiodoc di cinque puntate, che è stato trasmesso da Tre Soldi, un programma di Radio 3.

 

IL QUARTIERE VISTO DALLA LADIES

«Siamo qui perché ci abbiamo passato l’infanzia, è il posto che conosciamo di più. Diciamo che è un quartiere anti-fascista, come può non esserlo, qui ci sono tutte le persone di ogni paese: sri-lankesi, tunisini, marocchini, filippini, egiziani, italiani..trovi tutte le nazionalità».

Il Giambellino delle Ladies è multiculturale, internazionale, un posto pieno di attività, vivo, accogliente. Ma non nascondono anche alcune paure.

«La cosa migliore che hanno fatto quest’anno è al parchetto vicino al supermercato Lidl, prima lì spacciavano, ora l’hanno recintato e la sera lo chiudono, hanno messo le telecamere per controllare. Il recinto non è l’unica soluzione, si possono anche far nascere delle cose belle nei posti di cui ora la gente ha paura. Poi si dovrebbe lavorare sul territorio, anche ristrutturare case per esempio… stanno cadendo tutte».

 

UNITE CONTRO IL RAZZIMO

Quest’anno, sempre con Anais di Shareradio, stanno lavorando sul razzismo e sui pregiudizi, temi caldi, specialmente in questo momento storico». La loro sensazione, a volte, è quella di vivere in un ghetto. «Secondo noi è una cosa brutta che tutti gli stranieri vengano messi qua (in Giambellino, ndr). C’è una scuola in quartiere dove hanno voluto che gli italiani stessero tutti da una parte e gli stranieri da un’altra, ma così si crea solo più razzismo, ti integri di meno e non parli più la lingua».

 

CENTRO DI AGGREGAZIONE, PER GIOVANI MA ANCHE PER ADULTI

Il centro di aggregazione giovanile è un punto di riferimento nella loro quotidianità. Anche per questo si immaginano possa diventare un modello anche per gli adulti:

«Noi siamo nati qua, andiamo a scuola, impariamo la lingua, i nostri genitori invece arrivano qua, si chiudono in un posto, non sanno niente e parlano male. Ci vorrebbero attività per imparare le lingue, cucina, ballo… e poi fare delle gite, conoscere meglio la città di Milano, e ogni tanto andare via da Milano. Conoscere l’Italia. Noi quando viaggiamo con il centro, non paghiamo una quota completa, magari anche per loro che non hanno molti soldi si potrebbe provare a fare».

 

RADIO DI QUARTIERE, UN PONTE PER MILANO

Il loro sogno? Creare un ponte tra il giornalismo delle grandi redazioni le piccole realtà di quartiere.

«Sarebbe bello avere uno studio radiofonico aperto agli abitanti del Giambellino, l’idea è quella di non incontrare e intervistare sempre le stesse persone, che già partecipano alla vita sociale e culturale, ma anche quelli che non partecipano, provando a coinvolgerli di più. Abbiamo invitato tutti i commercianti alla festa di Shareradio ma non sono venuti, però lo fai una volta, due volte, alla terza verranno…».

Sarebbe bello se in ogni quartiere ci fosse una Ladies Radio. «Io l’ho detto…in Giambellino non serve niente abbiamo già tutto».

 

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2. Giambellino e dintorni, Bellastoria