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ORTO COMUNE NIGUARDA, UNO DEGLI ORTI-GIARDINI CONDIVISI PIÙ VIVACI DELLA CITTÀ

In cinque anni l’associazione Orto Comune Niguarda ha trasformato un grande appezzamento di prato incolto nel Parco Nord in uno degli orti-giardini condivisi più vivaci e originali della città. In collaborazione con Comune di Milano e Parco Nord, a soli dieci minuti dal borgo storico di Niguarda.

 

ORTO COMUNE, LUOGO GENERATIVO DI PRATICHE COMUNITARIE

Oltre seicento sono gli abitanti che dal 2015 lo hanno coltivato, dando vita a vari gruppi di lavoro, dalle “Mani di fata”, che producono sali aromatici, erbe essiccate e composizioni floreali, agli apicoltori con il miele millefiori biologico, dal Gruppo di Acquisto Solidale all’ “Orto parlante”, il gruppo che scrive le pagine online “Le Voci dell’orto“.

 

LA NASCITA DA UN’INTUIZIONE INTELLIGENTE

Cinque anni sono trascorsi, guidati da un’intuizione intelligente, che fa i conti con la realtà del tempo: a Niguarda, quartiere milanese noto anche per le antiche cooperative di abitazione a proprietà indivisa, la popolazione storica è oggi molto anziana. Lo scarso ricambio sociale (dovuto anche ai canoni d’affitto calmierati) e l’età della pensione spostata sempre più avanti sono le due principali ragioni che hanno indotto a fare di quell’area verde abbandonata un grande orto-giardino condiviso.

 

ORTO COMUNE DI NIGUARDA, UN RIUSCITO INCONTRO GENERAZIONALE

«In questo modo – aggiunge Valeria Malvicini, socia volontaria e membro del direttivo di OrtoComune Niguarda – molti anziani possono dedicarsi alle attività che amano, senza l’onere che comportano i piccoli orti individuali o familiari». Ecco perché l’Orto Comune di Niguarda è anzitutto un riuscito incontro generazionale: così nasce una comunità inclusiva di quartiere, che, tramite le più svariate attività legate alla terra, produce beneficio sociale diffuso.

 

UN ORTO DIVISO IN DIECI “STANZE”

Un orto diviso in dieci “stanze”: è così che i cittadini che si sono associati a OrtoComune, tutti volontari, chiamano le diverse porzioni di terra, ciascuna con la sua peculiare originalità. Oltre alle “stanze” di orticoltura biologica classica, si trovano, ad esempio, la “stanza” delle aromatiche, con l’angolino della meditazione sotto il pergolato; quella dell’ortoterapia, concepito con piani coltivabili a diversa altezza e dedicato alle disabilità; la “stanza” dell’orto sinergico, che nel suo finto disordine mette la biodiversità al centro e collabora molto con le scuole di zona; quella delle antiche varietà, dove si conservano semenze di alcuni tipi rari di mais, le fragole ananas e vari fagioli (fra cui il resistente copafam, cioè “l’ammaza fame”).

Ci sono poi un apiario, un lombricaio e un mandala, ossia un grande disegno circolare a terra, fatto con varietà di insalate di diverso colore. Un piacere per l’occhio, oltre che per il palato! Il tutto avviene sotto lo sguardo attento di Antonello, che tutti chiamano “il fattore” dell’Orto.

 

DALL’ORTO COMUNE ALL’ORTO SOLIDALE

Durante i mesi di lockdown, anche i volontari di OrtoComune Niguarda hanno dovuto interrompere le molte iniziative aperte a tutti i cittadini. Si sono però dati da fare per distribuire alimenti freschi alle famiglie più bisognose del quartiere, specie dalle parti di via Ciriè, via Monterotondo, via Ornato. È stata un’esperienza intensa, quella del sostegno diretto, che potrà essere prolungata grazie alla costruzione di una serra tunnel, in modo da produrre ortaggi tutto l’anno. Ed è quanto a Niguarda tutti si augurano.

 

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4. Niguarda-Bovisa e dintorni, Bellastoria